Da semplice operaio, grazie alla sua tenace attività e al suo senso artistico, diventò titolare di un opificio che dava lavoro a cento operai e aveva una clientela numerosissima. Ebbe il merito di sviluppare in Catania una lavorazione quasi sconosciuta: l'industria delle costruzioni artistiche in ferro battuto. Industriale coraggioso e intraprendente, di rare capacità organizzative, tornò alla ribalta nel 1945. Dopo essere stato messo da parte per la sua manifesta opposizione al fascismo, pose la sua esperienza al servizio dell'industria siciliana. Sostenne accanitamente come vice presidente di Sicindustria l'industrializzazione dell'isola. Fu presidente dell'Associazione degli Industriali di Catania e della Camera di commercio. Si fece promotore dell'Ente fiera ed esposizione di Catania, dell'Ente Porto e della Borsa merci.